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Carol Rama e Alda Merini: l'arte che nasce dal fuoco dell'anima

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Carol Rama e Alda Merini: due donne che hanno scolpito il dolore in arte, una con pennelli ribelli, l’altra con versi di fuoco Sono appena stata a visitare una mostra su Carol Rama e colpita dalla sua forte personalità ed estro artistico non ho potuto fare a meno di accomunarla ad Alda Merini ! Ci sono alcune interessanti analogie tra Carol Rama e Alda Merini, due figure italiane straordinarie, accomunate da un’esistenza intensa e da un’arte che scaturisce dalle profondità dell’esperienza personale. Ecco alcuni punti di connessione: Il dolore come fonte creativa: Entrambe hanno trasformato le sofferenze della vita in opere d’arte potenti. Carol Rama ha elaborato il trauma familiare e la censura attraverso i suoi dipinti e assemblages, mentre Alda Merini ha riversato nei suoi versi poetici l’esperienza della malattia mentale e dei ricoveri in manicomio. Per entrambe, l’arte è stata una forma di catarsi, un modo per “guarirsi” o almeno per dare voce al caos interiore. Spirito ribelle e a...

Caos e Alchimia: il Mondo di Carol Rama.

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C arol Rama è stata un’artista italiana unica, una figura ribelle e visionaria che ha trasformato il dolore personale in opere d’arte provocatorie e poetiche.  Nata a Torino nel 1918 e scomparsa nel 2015, ha vissuto un’esistenza segnata da tragedie – il suicidio del padre, la malattia mentale della madre – che ha riversato nei suoi lavori, spesso definiti trasgressivi per l’epoca.  Autodidatta, ha spaziato dagli acquerelli erotici e disturbanti degli anni ’30 e ’40 ai “bricolage” polimaterici degli anni ’60, usando materiali insoliti come occhi di vetro, unghie e camere d’aria, che lei vedeva come metafore di corpi e memorie. Considerata una pioniera dell’avanguardia, Carol Rama ha anticipato molte correnti artistiche del Novecento con la sua libertà espressiva. Negli anni ’50, dopo un periodo di isolamento creativo, iniziò a sperimentare con collage e assemblages, incorporando oggetti quotidiani come siringhe e pelli animali, un approccio che la collocò in una posizione unica...

Leonardo da Vinci e la fisarmonica

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Come ha influenzato Leonardo da Vinci lo sviluppo della fisarmonica ? Leonardo da Vinci è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi innovatori della storia. Tra i suoi numerosi progetti e invenzioni, alcuni disegni meno conosciuti suggeriscono un legame indiretto ma significativo con lo sviluppo della fisarmonica moderna, grazie ai suoi disegni e alle intuizioni innovative che ha fornito nel XVI secolo. Questo articolo esplora come le idee visionarie di Leonardo abbiano ispirato la nascita di uno degli strumenti musicali più versatili al mondo. L'eredità culturale di Leonardo nella musica Nel 1500, Leonardo progettò uno strumento simile a una fisarmonica, noto come  organo portativo . Questo strumento era dotato di un mantice a doppia azione e una tastiera verticale, un'innovazione per l'epoca. Le note venivano prodotte tramite canne schiacciate di legno o carta, piuttosto che attraverso le ance libere tipiche delle fisarmoniche moderne. Sebbene il suo progetto ...

Breve storia della fisarmonica

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Origini Antiche e Invenzione Moderna Le radici della fisarmonica affondano in tempi remoti, nelle antiche civiltà orientali. Strumenti a ancia libera come lo sheng cinese, risalente a circa 4500 anni fa, anticipano i principi fondamentali della fisarmonica. Questo antico strumento a fiato, costituito da una serie di canne di bambù con ance libere, produceva suoni melodici attraverso l'azione dell'aria soffiata a far vibrare delle linguette metalliche, un principio fondamentale della fisarmonica.  Tuttavia, è nel XIX secolo che avviene la svolta decisiva. Nel 1829, il costruttore di organi austriaco Cyrill Demian brevettò l'accordeon, antenato diretto della fisarmonica moderna.   Questo primo modello era ancora molto rudimentale rispetto agli strumenti moderni, ma conteneva già gli elementi fondamentali: un mantice a soffietto, tasti o bottoni per azionare le ance e una cassa armonica per amplificare il suono. L'Evoluzione e la Diffusione in Europa Negli anni successivi...

Fornovolasco: un gioiello della Garfagnana tra storia e natura

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Fornovolasco , frazione del comune di Fabbriche di Vergemoli in provincia di Lucca, è un piccolo borgo di rara bellezza immerso nel cuore della Garfagnana , circondato da boschi rigogliosi e attraversato da torrenti cristallini. Con i suoi 56 abitanti (dato 2011), vanta un'atmosfera autentica e un fascino senza tempo che conquista ogni visitatore. Storia e origini del nome Le origini di Fornovolasco si intrecciano con la storia dell'industria siderurgica locale. Il nome stesso, infatti, deriva dall'unione del termine "Forno", con riferimento alle fucine medievali dove si lavorava il ferro, e "Volasco", che potrebbe essere il nome di un capo di una compagnia di bresciani e bergamaschi giunti in zona per estrarre il prezioso minerale dalle Alpi Apuane. Cosa vedere e cosa fare a Fornovolasco Nonostante le sue piccole dimensioni, Fornovolasco offre un'ampia varietà di spunti per i visitatori interessati alla storia, alla natura e alle attività all'a...

Ma com'è il cibo a Varsavia ? Chiedi a Bona Sforza !

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Sto organizzando un breve viaggio a Varsavi a e sono alla ricerca di notizie su questa bella città.  Cercando informazioni sulla cucina locale polacca ad un certo punto leggo: ' Nel 1518 la regina Bona Sforza rivoluzionò la cucina polacca portando nel paese cibi e cuochi italiani ' Non conosco ancora la storia polacca di quel periodo e il nome Bona Sforza mi richiama alla mente il Ducato di Milano ; mi incuriosisco perché so che sto per scoprire nuove cose.     Chi era Bona Sforza ? E ra figlia, niente di meno che, di Gian Galeazzo Sforza , duca di Milano, e Isabella d'Aragona , nata a Vigevano, il 2 febbraio 1494 e morta a Bari, il 19 novembre 1557. Nel 1518, Bona andò in sposa al Re Sigismondo I il Vecchio, di Polonia, diventando così regina consorte. Il suo matrimonio con Sigismondo rafforzò i legami tra la Polonia e l'Italia, portando a uno scambio culturale significativo e influenzando le decisioni della corte, promuovendo il commercio e la cultura italiani i...

Qualcosa di simile alla libertà. Esposizione di Raúl Belinchon a Valencia

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Algo parecido a la libertad  o " Qualcosa di simile alla libertà " è la mostra temporanea di Raúl Belinchón  al CCCC, Centro di Cultura Contemporanea del Carme, a Valencia. Questa esposizione è dedicata ad un progetto di Raúl Belinchón che ha dedicato tre anni di complessa preparazione e duro lavoro nel carcere di Picassent a Valencia.  Con questo lavoro Raúl Belinchón fa un salto di qualità e la sua visione è più personale che mai.  Difende con convinzione e rischio la fusione difficile e ambivalente tra la dura vita in carcere e la ricerca permanente della libertà, o qualcosa di simile come dice il titolo.   Cattura e offre allo spettatore i brevi e sottili squarci di libertà di chi, scontando una pena detentiva, è anche capace di generare, dietro i muri e le sbarre che lo separano dalla vita sociale, spazi e momenti di amicizia, solidarietà, lavoro, risate, lettura, sport, creatività o amore.  Nella sua mostra Belinchón cerca di desti...